"non insistere, non ti ci porto per mare..."

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  1. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    La città galleggiante era oramai apparsa da più di un ora all'orizzonte di quella maestosa nave che stava lentamente solcando i mari della Zona Pacifica, nella parte sud di essa!
    Oramai erano sei anni che governavo quel gioiello per ogni angolo di Waterword, assieme a quei fidati compagni che erano la mia ciurma. Fare il Capitano era qualcosa di appagante, avere della gente che eseguiva i tuoi ordini guardandoti con rispetto e ammirazione, era una cosa che riempiva d'orgoglio una persona!
    Senza di loro, la mia vita in mare sarebbe stata triste e breve, soprattutto dopo la morte dei miei due fratelli! Da allora la gente non mi conosce più come uno dei Tre Fratelli ma come l'Ultimo Pirata, scampato all'assassinio da parte di quella feccia marina di banditi! Durante questa spedizione, eravamo riusciti a farne fuori un paio di quelli, allontanatisi dal loro territorio per una missione ma sfortunatamente per loro capitati sulla nostra rotta! Era una soddisfazione per me, anche se non ero un tipo vendicativo, avevo promesso a me stesso che avrei eliminato l'intera banda dei Poisonous Fish!
    Ora però, stavo finalmente tornando a casa mia, dove mi sarei fermato per parecchi giorni mentre la mia ciurma rientrava da sola a Nuova Tortuga per fare rapporto per poi venirmi a riprendere dopo essersi anche loro goduti un po di meritata vacanza!
    Non ero uno di quei comandanti che schiavizzava la sua ciurma fino a che non si fossero spaccate le ossa a forza di lavoro! Sapevo riconoscere i loro meriti ed ero parecchio permissivo con loro! Piu che una ciurma....erano fratelli.
    Ero nella mia cabina, intento a guardare il mare fuori da quell'oblò opaco e sporco di salsedine quando sentii bussare! Diedi l'ordine di entrare e uno dei miei uomini entrò, con un sorriso sul volto! Oramai lo conoscevo bene e non c'era bisogno che dicesse altro...
    "...finalmente"
    dissi tra me e me, seguendolo fuori e andando sul ponte! La mia nave stava approdando nel piccolo porto di quella città che aveva imparato a non temere la nostra bandiera dato oramai le innumerevoli volte che ci approdavamo!
    Il motivo era uno solo: ed era il più bello del mondo! Li viveva mia moglie, la ragazza più incantevole che potesse mai esistere...era poco più di un mese che non la vedevo e ora avrei potuto riabbracciarla e godere della sua presenza per parecchi giorni...
    Il sorriso mi illuminava il volto e appena la nave fu bloccata e il ponticello calato, mi fiondai giù, felice di sentire qualcosa di piu fermo sotto ai piedi!
    I miei ragazzi erano già all'opera: sarebbero rimasti li un paio di giorni prima di ripartire verso Nuova Tortuga...se avessi voluto raggiungerli per qualche ragione, avrei potuto prendere uno dei motoscafi e raggiungerli!
    Ma accadeva di rado, perchè la voglia di stare vicino alla mia C.J. era troppa!
    Mi sgranchii le gambe e respirai profondamente, prima di salutare i miei compagni e avviarmi a passo spedito verso casa mia....
    Mentre camminavo, la gente si scostava rispettosamente dalla mia strada ma io nemmeno le notavo, avevo lo sguardo fisso avanti e il sorriso sul volto, concentrato unicamente sulla strada e sui pochi metri che oramai mi separavano da lei!
    Quando arrivai alla strada del quartiere dove abitavamo, allungai il passo, impaziente e ansioso!
    Arrivai cosi a quella casa non molto grande ma nemmeno piccola, su due piani, bianca con le finestre e la porta di metallo! Era una casa anonima, da fuori non sembrava potesse appartenere ad un pirata quale io fossi...e poi, anche come abiti ero piuttosto anonimo! non mi piaceva apparire, fare il vanitoso e tirarmela! Vestivo elegantemente, portavo una collana che mi aveva regalato lei e quando il sole picchiava troppo, una bandana!
    Bussai alla porta, sorridendo nell'attesa che la mia splendida C.J. venisse ad aprirmi...ma quando dopo un paio di minuti non veniva nessuno, cominciai a preoccuparmi! Aprii quindi io la porta ed entrai, guardandomi attorno....
    Non sentivo nessun rumore provenire da sopra e di sotto non c'era nessuno....guardai l'appendi abiti all'ingresso e notai che era vuoto. Ecco spiegato il mistero! Probabilmente era fuori a fare spese...era anche ora di pranzo quindi si, era molto probabile che fosse andata a comprare da mangiare....
    Depositai quindi il mio zaino e il piccolo forziere con dentro il bottino che serviva alla mia sposa di mantenersi e nascosi un piccolo sacchettino in tasca, contenente una splendida collana di coralli e perle che le avevo comprato...
    Presi una mela, mordendola prima di andarmi a sedere su quella poltroncina comoda, aspettando il ritorno di mia moglie.
     
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  2. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Mi ero addormentata fuori casa. Non fuori casa mia ma fuori da qualsiasi casa. No, non in compagnia di qualcuno ma completamente sola. Potrete non crederci, oppure credere che sia davvero troppo assurdo, eppure era andata esattamente in quel modo. Come? Questa è un'ottima domanda.
    La sera mattina prima di questa ero uscita per comprare qualcosa da mangiare, con i pochi soldi che mi erano rimasti. In realtà non avevo molta fame, ma certo mi sarei ridotta a pelle ed ossa se avessi saltato un altro pasto. Allora decisi di non saltarlo. Uscii di casa, come ho detto prima, ma prima di arrivare al mercato in piazza mi feci distrarre da qualcos'altro. Un particolare luogo, per dirla tutta, che era quello più comune a WaterWorld, ma anche e sensazionalmente il più affascinante. Il mare, naturalmente. Me ne rimasi lì, sul piccolo porto a contemplare il mare e le barche davanti a me per Dio solo sà quante ore. E Dio solo sà perché, poi, non mi stancavo mai di farlo. Alla fine, perciò, saltai anche quel pasto. Un bambino, poi, verso le quattro del pomeriggio, mi si avvicinò e disse che due uomini grassi e grossi lo seguivano da molto tempo. Così senza un perché non poteva certo essere, e alla fine scoprii che aveva rubato loro due mele -una per il pranzo ed una per la cena- come faceva sempre da quando aveva messo piede sulla Terra. Fu così, allora, che attirai i guai dritti dritti a me. Non so neanche io quanti kilometri percorsi per seminare quegli uomini -davvero molto grassi e molto molto grossi- e quanti ancora a rincorrere invece quel dannato marmocchio che si era fregato -oltre alle due mele, una per il pranzo ed una per la cena- anche i pochi dollari che avevo portato con me per il presunto pranzo che avrei -davvero avrei dovuto farlo!- dovuto comprare. Quando lo raggiunsi non avevo neanche idea di dove fosse, sparì con le sue due mele e parte dei miei soldi, e di certo era molto più bravo di me a muoversi in quella parte della cittadella che neanche conoscevo. Allora, stanca di correre qua e là, mi addormentai su una panchina, e decisi che avrei ritrovato la strada di casa il giorno dopo.
    E così feci.
    La ritrovai, a dir la verità, solo verso l'ora di pranzo. Arrivai a casa e, guarda caso, un'altra sorpresa era seduta sulla mia poltrona in soggiorno. Con una mela in bocca, tanto perché di mele non ce n'era mai abbastanza.
    Era, naturalmente, l'uomo che diceva di amarmi che era tornato dopo non so quanto tempo -lo ricordavo a memoria, a dir la verità, ma non importa, basta solo dire che era troppo tempo- per passare con me non so quanto altro tempo, probabilmente qualche settimana. Ogni volta che lo rivedevo andar via lo minacciavo che non mi avrebbe trovato lì ad aspettarlo, al suo ritorno, eppure ero sempre lì, alla fine. E non potevo farci molto, Llewelyn era mio marito.
    Mi lasciai cadere a terra contro la porta. Avevo bisogno di una doccia e dormire su una panchina era stato davvero orrendo. Ero di pessimo umore, almeno prima di averlo visto. Adesso la prima sensazione che provai fu di sollievo, perché non sapete quanto avevo temuto per la sua vita durante quel mese di tempo.
    -Dove sei stato tutto questo tempo, Llewelyn?- Domandai, con un tono un po' irritato, soprattutto per la preoccupazione.
     
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  3. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    Pochi minuti dopo che avevo addentato la mela, sentii dei passi davanti alla porta!
    Un grosso sorriso mi si stampò sul volto nel pensare che con molta probabilità quella che si stava avvicinando era mia moglie, ma quando lei aprì la porta e si lasciò cadere a terra, mi feci serio tutto d'un colpo!
    Era molto malmessa, decisamente dimagrita dall'ultima volta che l'avevo vista e sembrava sul punto di svenire da un momento all'altro...mi alzai di colpo, andandole vicino e chinarmi a terra, guardandola preoccupato in viso...Quel viso che sapeva stregarmi con la sua bellezza, sembrava una ragazzina nonostante fosse maggiorenne e adoravo quell'aria angelica che quelle lentiggini le donavano....e poi! Quei suoi occhioni azzurri erano una cosa fantastica!
    le scostai una ciocca di capelli da davanti il viso, accarezzandogli poi la guancia dolcemente stando ancora un po a gustarmi la sua bellezza prima di tornare alla realtà e risponderle alla domanda...
    "Purtroppo lontano da te...." dissi per poi sollevarla dolcemente in braccio! La sua leggerezza mi faceva quasi impressione e avevo paura che un alito di vento potesse portarmela via.
    "cristo! da quanto è che non mangi?" le chiesi mentre richiudevo la porta con un piede e la adagiavo dolcemente poi sulla poltrona, andando a guardare nella credenza per vedere se c'era qualcosa...nulla! evidentemente la mela che avevo mangiato era l'ultima parvenza di pasto che C.J. aveva....
    Mi sentii terribilmente in colpa per quella cosa, l'ultima volta ero tornato con un misero bottino che sembrava non esserle durato nemmeno due settimane!
    "...niente!..."
    diedi un ultima occhiata in giro ma non c'era nulla quindi tornai da lei, chinandomi davanti alla poltrona guardandola dritta negli occhi...
    "perdonami...ti va di venire in cabina? la mia nave starà al porto per due giorni e potrai rifocillarti quanto vuoi...."
    ero preoccupato per lei, per la nostra situazione, per il fatto che fosse debole e poteva accadergli di tutto! Ero folel di lei e avevo paura che le potesse succedere qualcosa ovunque lei andasse...anche li, nella Zona Pacifica, avevo paura di perderla...ma non vedevo nessun'altra soluzione che tenerla li


    Edited by -ORSO- - 24/12/2012, 11:33
     
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  4. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Purtroppo lontano da te. La sua bella, fottuta risposta era "purtroppo lontano da te".
    Non mi sprecai neanche di rispondere alla sua domanda, almeno alla prima di esse, e lo osservai semplicemente dalla portona in cui mi trovavo ora quando si mise a cercare del cibo che, come già sapevo bene, non avrebbe trovato. Comunque non glielo feci sapere, come se volessi almeno fargli perdere quel tempo per fargliela pagare un po', di tutte le volte che mi lasciava là da sola e stavo così male che mi scordavo persino di mangiare, cosa che, trall'altro, era l'ultimo dei miei problemi.
    -No che non ti perdono.- E non lo dissi per il cibo che non ero riuscita a comprare per tutte quelle settimane a causa dello scarso bottino, anche perché non ero tanto scema e se volevo davvero mangiare avrei potuto benissimo guadagnare qualcosa per farlo, oppure farmi offrire qualcosa dagli amici che avevo lì, o più semplicemente rubare una mela o due come quel bambino. Quello che non potevo perdonargli era la sua sciocca decisione di non portarmi con lui, con la sua ciurma e la sua nave, ma lasciarmi in quella stupida, piccola e orribile -beh, ora forse esagero- casa a fare chissà cosa per chissà quanto tempo. Perciò quel mio "non ti perdono" era più che altro una frecciatina che certo avrebbe capito, perché sapeva come la pensavo riguardo a quel fatto.
    Mi alzai in piedi, alla sua proposta, e dissi, come potrebbe fare un bambino che vuole ricattare il suo papà: -mi lascio morire di fame se non mi porti con te, la prossima volta che parti, Llewelyn.- E dicevo sul serio, lui poteva saperlo. Dopotutto era mio marito, e doveva conoscermi meglio ancora di quanto lo facesse mio padre, quando ancora era su questa terra.
    Così quella era la mia risposta al "potrai rifocillarti quanto vuoi" e di certo niente mi avrebbe smosso da quell'idea. D'altro canto non credevo mi mancasse poi troppo per raggiungere l'anoressia, e anche se un po' di fame l'avevo potevo ancora resistere a l'invito di una cabina piena di prelibatezze.
     
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  5. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    si, non meritavo il suo perdono, sapevo quanto soffrisse lontano da me ma pure io non stavo bene...
    la guardai tristemente, oramai non era più come una volta il mio ritorno a casa, accolto dal suo sorriso e dalle sue effusioni...ogni volta era sempre peggio
    "so di non essere un buon marito, ma faccio il possibile perchè tu sia al sicuro...non sei l'unica che soffre la lontananza."
    dissi dispiaciuto per quella sua risposta ma quando si alzò in piedi, tornai fiducioso, sperando che accettasse la mia proposta di andare a mangiare sulla nave....ma la risposta che mi diede mi fece sentire ancor peggio!
    A volte quella ragazza si comportava come una bambina, lasciandomi senza parole per il suo comportamento autodistruttivo ma non potevo farci nulla, lei era cosi e io l'amavo follemente! Ma non potevo assecondare quelle sue decisioni!
    Mi feci serio, arrabbiato per quella stupidata, guardandola severamente in quegli occhi che sapevano farmi sciogliere in un attimo quando era dolce, ma non in quel momento!
    "smettila di dire cazzate e seguimi! Tu mangerai eccome e se solo provi a fare una sciocchezza del genere..."
    non sapevo che aggiungere! cosa le avrei fatto se avesse tentato di morire? L'avrei sgridata? Le avrei fatto promettere di non farlo? no...Se lei avesse tentato ciò, con molta probabilità mi sarei lasciato cadere nella disperazione e nella delusione di non essere riuscito a renderla felice...
    "smettila con questi discorsi! Ti ho gia spiegato il perchè non ti voglio sulla nave con me, ci ho già perso i miei fratelli, non voglio perderci anche te..."
    mi avvicinai un po di più a lei, prendendole il viso con le mani e guardarla ancora un attimo seriamente, prima di chinarmi e posare le mie labbra sulle sue, baciandola dolcemente...
    "Ti prego C.J....vieni a mangiare qualcosa..."
    le sorrisi debolmente, sperando che la smettesse ocn quelle sue assurde idee che mi facevano solamente soffrire...la conoscevo bene e purtroppo sapevo che sarebbe stata capace di una cosa del genere...era da un po di tempo che pensavo a una possibile soluzione ma non riuscivo a trovare nulla. Ogni volta che mi convincevo a poterla portare con me, mi tornava in mente l'immagine dei miei due fratelli in preda al veleno e subito tornavo sulle mie convinzioni! Era troppo pericoloso per lei, dato che passavo la mia vita in mare a dare la caccia agli stessi banditi che avevano li avevano uccisi e sapevo fin troppo bene quanto fossero pericolosi
     
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  6. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Oh, cosa mi avrebbe fatto se mi fossi veramente lasciata morire? Proprio niente, lo sapevamo tutti e due e lui così bene che non riuscì neanche a completare quella frase.
    Giuro, avrei davvero dovuto farlo. Avrei dovuto fargli trovare solo il mio penoso cadavere solo ossa e magari mi sarei anche amputata tutte e due gli occhi prima di morire -quegli occhi che gli piacevano troppo. Ero davvero fuori di me ogni volta che lo vedevo tornare... Sapevo perché non voleva portarmi con sè; temeva per la mia morte. Ma io non avevo paura, l'unica cosa di cui avevo paura era la sua lontananza, e lui aveva paura per me solo a causa del suo passato. Sapeva che ero forte, nonostante le apparenze, ma sapeva anche che WaterWorld era il più pericoloso dei posti e che gli oceani erano pieni di banditi, altri pirati, cacciatori di taglie e Dio solo sà cos'altro. Sapevo come aveva perso i suoi fratelli in mare tempo fa, ma quello che gli chiedevo era solamente non vivere nel passato ed aver fiducia del futuro.
    Poi cambió tono di voce e mi pregó addirittura di mangiare. Mi diede un bacio e io accennai un sorriso tra le sue labbra, anche se non l'avrei mai perdonato diciamo che aveva vinto quel round. Così gli diedi un altro bacio alzandomi un poco sulle punte dei piedi e dissi lui: -Ben tornato.-.
    Odiavo davvero dargliela vinta, giuro, ma come fare altrimenti? Llewelyn sarebbe rimasto solo qualche giorno e apparte convincerlo a portarmi con lui non volevo passarli tutti a litigare.
    Alle volte penso che mia madre abbia ragione a parlarmi tanto male di mio marito, ma poi penso sempre che anche se mi lascia ad aspettarlo a casa da sola non potrei fare a meno di amarlo.
    -Beh, allora... Dov'è questa dannata nave piena di prelibatezze da mangiare?- Chiesi, allontanandomi un po' da lui per prendere la via verso la porta, fuori dalla quale poi l'avrei seguito verso la sua nave.
    Magari mi sarei nascosta lì fino alla prossima partenza. Alle volte ci pensavo, ma poi non me la sentivo mai di imbrogliare Llewelyn in quel modo. Forse peró adesso ci sarei riuscita... Non sopportavo più la solitudine di quella maledetta roulotte.
     
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  7. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    Sorrisi quando finalmente lei si lasciò andare e ricambiai il suo bacio con tutto l'amore che provavo per lei tenendola per i fianchi finche non si staccò e io mi persi nuovamente nel suo sguardo, che mi ricordava tanto il mare su cui vivevo praticamente ogni giorno,...sapevo bene che, nonostante lei ora sorridesse, il discorso non era finito e che più tardi sarebbe rispuntato fuori ma ora non volevo pensarci, volevo solo starle finalmente vicino, poter riguardare le espressioni del suo viso, il suo modo di camminare, gli sguardi e le parole che mi lanciava...
    raggiunsi la porta, affiancandola e prendendole la mano per sorriderle poi dolcemente!
    "Per di qua signorina!" dissi iniziando a tirarla verso il porto, ripercorrendo la strada che poco prima avevo ripercorso nel senso opposto, impaziente di rivedere la mia bellissima moglie e di poterla stringere finalmente tra le mie braccia!
    La gente di quel posto sapeva che C.J. era sposata con me, e ciò le permetteva di essere un po più al sicuro: cercare di derubare o far del male alla moglie di un pirata è la cosa più sbagliata che una persona potrebbe fare...le conseguenze sono ben note a tutti su Waterworld!
    Camminavo con il sorriso sul volto, oramai passata la tristezza di poco fa, presami dalle sue dichiarazioni di volersi far morire di fame e mi guardavo attorno felice come non mai! Lei era bellissima con il mare come sottofondo, sembrava una sirena e i suoi occhi risplendevano come non mai!
    "ah...ho un regalino per te!" dissi prendendo dalla tasca un piccolo sacchettino, che conteneva una grossa perla blu legata ad un filo di seta a mo di ciondolo, particolarmente bella e preziosa quanto rara...l'avevo trovata nel bottino di uno dei banditi che avevo ammazzato e subito l'avevo presa pensando di regalarla a lei...gli porsi il sacchettino, continuando a camminare guardandola felice, sperando le potesse piacere.
    "mi sono subito venuti in mente i tuoi occhi quando l'ho vista! ha lo stesso colore del mare come lo ha il tuo sguardo"
    Molte cose durante il viaggio mi facevano venire in mente lei e la cosa poteva solo farmi soffrire di più la lontananza da lei...però sapevo che presto sarei tornato da lei e cercavo quindi di immaginare il mio rientro a casa e il modo in cui lei mi avrebbe accolto, nonostante sapessi che non sarebbe andata cosi...ogni volta si iniziava sempre a discutere sul portarla con me!
     
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  8. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Llewelyn mi prese per mano e si incamminò verso la sua nave, mentre io lo seguivo ad un passo poco più lento del suo.
    Se ci fossi riuscita davvero l'avrei imbrogliato. Era un pensiero che, ultimamente, continuava a tornarmi sempre più spesso in mente. L'avevo pensato in realtà sin dalla prima volta in cui l'avevo visto partire senza di me, nella prima grossa litigata che avevamo fatto, quella volta avevo persino pianto non so quanto. Però allora avevo molta più forza di adesso, e pensavo di poter resistere senza vederlo tornare a casa tutte le sere come gli altri mariti. Adesso, in realtà, la preoccupazione per la sua salute era sempre più grande, specialmente perché non avevo la minima idea di dove andasse tutto il tempo che non era con me. Voleva la sua vendetta, voleva chissà cosa... E credevo, in cuor mio, che prima o poi l'avrebbe trovata. E sapevo anche che sarebbe stato molto pericoloso. Chiedevo semplicemente di essere con lui in quel momento.
    Invece Llewelyn aveva smesso persino di raccontarmi come erano andati i suoi viaggi, si limitava a portare del bottino e a non rispondere alle mie domande quando gli chiedevo dove avesse preso tutta quella roba -delle volte era davvero molta più di quanto potessi immaginare possibile. Ma lui era sempre della solita idea, non voleva perdermi. Solo che neanche io volevo perdere lui, e allora certo non l'avrei lasciato perché non mi portava con lui. Non sarei mai stata capace di dire: "o mi porti con te oppure non mi vedi mai più", o meglio lo dicevo in continuazione, ma erano solo parole. Avrei avuto molto più il coraggio di lasciarmi morire di anoressia come l'avevo minacciato che avrei fatto quella volta.
    Ora, Llewelyn aveva un regalo per me. Amavo i regali, ma dovevo contenermi un po' perché ero seriamente arrabbiata con mio marito, come sempre, cioè lo ero perennemente perché era così... Beh, perché non mi dava mai ascolto. Non sentiva ragioni.
    Guardai quel pacchetto prima con la coda dell'occhio, poi mentre lo sentivo parlare ancora -dei miei occhi, lo aprii e presi in mano una collana con un ciondolo di perla blu. Decisamente, non avevo mai visto una collana tanto bella, e decisamente adoravo le collane, perciò non riuscii proprio a mantenere la calma per far notare quanto poco mi importasse tutto quello in confronto a quanto invece ero arrabbiata per quella questione inrisolta.
    -Llewelyn... Ma dove diavolo l'hai trovata?- Domandai, senza riuscire a staccare gli occhi da quella bellissima perla. -E'.. Bellissima.- Aggiunsi, mentre la tenevo stesa su una mano per guardarla in tutta la sua bellezza.
    Era davvero un regalo fantastico e, tanto perché dovevo essere arrabbiata, io sembravo una ragazzina il giorno di Natale, davanti al più bello tra i suoi nuovi giocattoli.
     
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  9. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    La guardai senza dire nulla, con il timore che non potesse piacerle anche se sapevo bene che un regalo del genere l'avrebbe fatta sciogliere un po....e infatti sorrisi divertito quando il suo volto mutò espressione, illuminando la giornata con il suo sorriso!
    Mi fermai, tenendole la mano e tirandogliela appena per farla avvicinare di piu a me, guardandola in viso mentre le prendevo la collana dalle mani e, scostandole i capelli, mettergliela al collo, sfiorando la sua bianca pelle con la punta delle dita
    "ti piace? Non merito allora un ringraziamento speciale?" dissi tirandole su il mento con la punta delle dita, chinandomi poi sulle sue labbra, per baciargliele amorevolmente! Era sempre una sensazione fantastica assaporare la sua bellissima bocca che come tutto il resto di lei mi mancava tremendamente ogni volta!.
    Stetti a lungo sulle sue labbra, magnetiche e irresistibili, staccandomi da esse solo quando una persona di passaggio mi urtò per sbaglio, allungando il passo velocemente chiedendomi scusa una volta accortasi di chi avesse spintonato!
    Feci cenno ad essa che non era nulla, divertito dal quel timore che incutevo, per poi tornare a guardare la mia splendida C.J. sorridendole divertito!
    "mmh...adoro le tue labbra! ma anche tutto il resto non è male!" dissi facendole l'occhiolino malizioso, per poi riprenderla per mano e proseguire verso il porto!
    Non potevo essere più felice di ora, avevo rivisto finalmente la gioia sui suoi occhi e il sorriso sulle sue labbra, cose inestimabili per me!
    "...ci siamo quasi..." dissi svoltando a destra, vedendo apparire in fondo a quella strada parte del porto di quella cittadina! C'erano alcuni della mia ciurma li intorno che si muovevano alla ricerca di cibo e altro come avevo ordinato e li salutai con un cenno, fermandone ogni tanto uno per chiedergli come stavano proseguendo i lavori e loro mi rispondevano con uno strano sorriso trattenuto sul volto, sapendo bene che era dovuto al fatto di vedermi assieme alla mia moglie! Pirati! Più pettegoli di 50 donne messe assieme!
    Quando i miei piedi misero piede finalmente nel porto, mi fermai un attimo ad ammirare la mia bellissima nave, guardando in alto verso quella bandiera che tanto aveva fatto temere i banditi in passato, raffigurante tre teschi messi a formare un triangolo!
    feci un fischio verso l'alto quando arrivai sotto la nave, ordinando di farmi calare una corda per salire e, quando questa calò, feci cenno a C.J. di salire
    "Prego, prima le signore!" la feci passare, tenendole una mano dietro la schiena per aiutarla a salire per poi seguirla una volta che fu un po piu in alto, stando attento che non cadesse!
    Quando scavalcai il bordo e rimisi piede sul ponte della nave, mi guardai attorno, dando ordine di continuare i lavori e di non disturbarmi che avevo un ospite importante per pranzo!
    "..di qua..." le cinsi il fianco delicatamente metnre la spingevo verso la porticina che portava alle stanze e alla mia cabina, che era l'ultima porta che si trovava lungo quel corridoio!
    Aprii la porta che ci ritrovammo davanti con su scritto "Stanza dei Capitani"...ancora tenevo quella targhetta, troppo preziosa per me per poterla gettare via!
    La feci entrare quindi, aprendole la porta verso quella grande stanza che era stata fatta per farci stare tre persone. Era quindi molto spaziosa, accogliente, piene di cose piratesche, con tre letti ognuno sistemato in una parete diversa, con il proprio armadio e la propria scrivania! Al centro della stanza, un gigantesco mappamondo di quelli raffiguranti il Vecchio Mondo nel millennio 2000! Era un vero pezzo da museo, inestimabile oramai! Alle pareti mappe di ogni genere, disegni raffiguranti creature pericolose e altre cose!
    "beh...non c'è nemmeno tanto casino qua dentro...ora libero il tavolo da queste carte e vado a prendere da mangiare"
    dissi mentre raccoglievo delel carte e le spostavo da un'altra parte, per poi riavviarmi alla porta voltandomi per farle l'occhiolino prima di uscire un paio di minuti, per andare a chiedere al cuoco di bordo di portarci del cibo
     
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  10. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Accennai un sorriso quando parlò di ringraziamenti speciali, e risposi al suo bacio fino a quando un passante non lo urtò. Sentii stranamente le sue scuse, e dovetti accennare un sorriso tra il divertito e l'orgoglioso. Le persone di WaterWorld in generale non sono mai così cortesi -come dar loro torto?- ma quando vedono che conviene loro esserlo, è tutta un'altra storia. Mi divertiva molto il modo in cui guardavano a mio marito con rispetto, sembrava quella città fosse nelle sue mani...
    Dovevo ammettere che, tutte quelle cose, stavano facendo migliorare molto il mio umore...
    -Non è male, eh?- Scossi appena la testa, quando parlò del mio "resto" con quello sguardo malizioso. Ah, alla malizia certo non ci sarei stata... Ora, davvero, chiedeva troppo.
    In seguito avrei maturato il sospetto che Llewelyn mi avesse fatto quel regalo solo per farmi stare un po' "buona", ovvero perché mi distraesse un po' dal mio essere così furiosa con lui. Però, in quel momento, tra il suo bacio e la visione della sua bellissima nave, non ci pensai affatto.
    Era da molto che non la vedevo, e specialmente che ci salivo sù. Che quella poteva essere la mia splendida casa, al posto di quella diavolo di roulotte... Era davvero un pensiero che mi martellava la testa! Salii su grazie a quella corda, e anche all'aiuto di Llewelyn, ma d'altro canto di certo non me la sarei cavata male anche da sola, mio padre mi aveva portato sopra moltissime navi quando ero più piccola, ed il mio peso da allora non era cambiato poi molto, e neanche la mia agilità, che non era andata scemando.
    Seguii Llewelyn fino alla sua stanza, quella con la targhetta "Stanza dei Capitani"; era scorretto, in realtà, perché al momento il capitano di quella nave era uno solo. Ma non avrei certo chiesto a Llewelyn perché tenesse ancora quella targa, lo sapevo benissimo e perciò non ne avevo assolutamente bisogno. Entrando dentro quella stanza, allora, venni catapultata in un mondo che a me era praticamente estraneo. Certo, ero una cittadina di WaterWorld e conoscevo quel mondo, ma non conoscevo così bene il mare. C'erano un'infinità di cartine, disegni orripilanti -di creature orripilanti- e, al centro della grande stanza, un globo... Doveva essere un mappamondo, quello, uno del Vecchio Mondo. Doveva valere davvero molto...
    Mi avvicinai, come stregata, ad esso. C'era molta più terra disegnata lì di quanto qualunque abitante del Nuovo Mondo potesse mai immaginare. C'erano terre enormi dove adesso non c'era altro che mare e città galleggianti e, a detta di alcuni, isolotti tanto rari da essere leggendari.
    Posai una mano sul mappamondo, dopo aver annuito alle parole di Llewelyn che sarebbe andato a prendere da mangiare. Lo girai con un paio di dita, sembrava che ci fosse così tanta terra quanto ora era il mare, e mi sembrava impossibile che quel disegno non fosse un'invenzione di qualche vecchio visionario. Eppure dal modo in cui era tenuto, e dal fatto che sembrava piuttosto vecchio, doveva essere una reliquia del Vecchio Mondo. Accennai un sorriso, per spostare l'attenzione su alcune carte affissate al muro.
    Molte di esse erano spaventose, vi erano raffigurati mostri mai visti... Alcune, invece, erano semplicemente carte topografiche che segnavano alcune rotte da una città galleggiante ad un'altra. Altre dovevano essere "mappe del tesoro", ma se fossero tutte autentiche non sapevo dirlo.
    E poi a distrarmi c'era Llewelyn che, oltre a quel bacio, sembrava tanto felice che non riuscivo a non esserlo anche io...
    Quando sentii entrare Llewelyn -o poteva non essere lui- iniziai a parlare, e probabilmente lo avrei fatto anche senza ascoltare quei passi. -Questa stanza da sola è molto più confortante di tutta la nostra roulotte... E quello è un.. Mappamondo? Del Vecchio Mondo?... E' davvero affascinante... Come il panorama che si vede da qui. - Naturalmente, mi riferivo all'olbò che dava sul mare, una lunga, infinita distesa davanti a noi. -Questa stanza ha persino un buon profumo... - Doveva essere legna, o.. Ah, doveva essere il cibo che Llewelyn portava con se. Mi girai dalla sua parte; -ma i tuoi pirati sono così... Pettegoli. - Prima ci avevano guardato in un modo davvero... Da vecchie pettegole.
     
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  11. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    mi avviai nel corridoio verso le cucine contento ancora che quel regalo le fosse piaciuto, sperando che nel prossimo viaggio avrei trovato qualcosa di ancor più bello! Mi piaceva vederla sorridere, renderla felice in qualche modo sapendo che comunque ce l'aveva con me perchè non la portavo nei miei viaggi...
    Non capiva quale sofferenza fosse per me, anche se magari pensava che per mare avevo una bella vita, che non soffrivo la fame e tutto, e a volte passavo intere notti insonni a pensare a lei!
    Ora però era li con me finalmente, e me la sarei goduta appieno, avrei passato tutto il tempo a fianco a lei finche sarei rimasto in città!
    Arrivato in cucina, chiesi al cuoco di farmi un bel vassoio pieno di ogni cosa e nel giro di cinque minuti gia ero di ritorno con quel ben di dio! Zuppa di pesce, cosce di gabbiano e delle verdure marine, con acqua filtrata e un bicchierino di rum da bere!
    Doveva rimettersi in forma dato che non mangiava da giorni!
    Quando rientrai in cabina la vidi di spaklle davanti al Mappamondo e sorrisi mentre ammiravo il suo splendido corpo, andando ad appoggiare il vassoio con il cibo sulla scrivania, apparecchiando alla bellemeglio per due!
    "si è una riproduzione del vecchio mondo! Pensare che sotto i nostri piedi si trova tutto quel mondo,....mamma mia! chissà che tesori immensi ci sono!"
    dissi avvicinandomi a lei guardando il globo terrestre, facendolo girare distrattamente!
    Poi ridacchiai divertito quando mi disse della mia ciurma e sorrisi ripensando agli sguardi e ai bisbigli che ci avevano lanciato
    "oh si...ma sono solo invidiosi del fatto che io stia con la più bella ragazza di Waterworld" mi chinai nuovamente sul suo viso, dandole un altro bacio, per poi staccarmi e indicarle il tavolo
    "mangiamo? Voglio vedere il piatto pulito!" di certo l'avei tenuta d'occhio, non le avrei permesso di fare cose stupide come lasciarsi morire di fame, e l'avrei costretta a mangiare anche quando non c'ero...non sapevo come ma dovevo farlo! se lei moriva non c'era piu ragione di vivere!
     
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  12. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    -Tesori..?!- Pensava solo ai tesori, qualunque genere di tesori fossero. Sapevo che avevo spostato un pirata ma, ahimè, era un dannatissimo chiodo fisso...! -Esistono solo tesori per quelli come te...-. Era la tipica frase di mia madre, a dirla tutta, ed io odiavo ripetere ciò che diceva mia madre, ma quella volta -non fu certo l'unica in cui accadde- mi sfuggì dalle labbra. Perché dopotutto sapevo che con "tesoro" Llewelyn non intendeva solo monete, terra, oro... Intendeva anche e soprattutto me, o in alternativa, come disse lui, e mi fece sorridere un bel po', "la più bella ragazza di WaterWorld". Ricambiai poi appena il bacio, per voltarmi verso la tavola quando vidi Llewelyn andare in quella direzione.
    Ogni volta che Llewelyn tornava mi sembrava di partecipare ad una festa. Non che fossi una gran frequentatrice di feste, ma ogni tanto qualche vicino mi invitava al suo spilorcio compleanno... A dir la verità, quella tavola apparecchiata non aveva niente a che fare con quel genere di feste.
    Era imbandita dei migliori cibi che, dopo qualche giorno di digiuno, si potevano immaginare. Quando mi voltai verso la tavola, dando le spalle al Vecchio Mappamondo, non riuscii a stare troppo lontana da tutto quel cibo, e seguii mio marito alla tavola.
    Veramente non avevo avuto fame un secondo prima aver sentito quel profumino, e visto quel ben di Dio... Mio Dio che fame! Allora presi posto e mi riempii il piatto, iniziando a mangiare con compostezza anche se avevo una certa fretta: non volevo perdermi niente di tutto quello.
    -Il tuo cuoco deve essere il migliore di WaterWorld, dannazione...- Commentai una volta mandato giù il primo boccone. E con GRAAAN gusto. Anche Llewelyn doveva sapere che non ero un'ottima cuoca. Insomma, quando avevo tempo e voglia mi mettevo a cucinare, ma sempre piatti molto semplici -non solo perché semplici erano gli ingredienti, ma anche per noia- e che non erano buoni neanche la metà della metà di quelli. Non dico che facessi schifo, delle volte avevo preparato delle buonissime cene a mio marito, ma più che altro erano poche le volte che mi ci impegnavo... La rabbia mi divorava tutta la voglia. In ogni caso, per il momento avevo voglia di mangiare... Anche se dopo la zuppa non avrei assaggiato tanto altro.
    Tutta una questione di voglia.
     
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  13. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    Sorrisi quando da titubante il volto della mia Carla Jean si fece sempre più affamato!
    Sapevo bene che la sua cocciutaggine le diceva di resistere a quel ben di dio e di sembrare indifferente, ma io sapevo benissimo che tutto ciò le piaceva parecchio!
    E difatti poco dopo si lasciò scappare quel commento sul mio cuoco, che mi fece ridere di gusto mentre mangiavo anche io quelel pietanze!
    Ha dato il meglio di se perchè sapeva bene quanto importante era il mio ospite oggi!
    dissi sorridendole divertito, mentre mi infilavo in bocca un po di alghe con un po di gabbiano! Dato che in quel mondo non c'era molta terra e molti semi da piantare, avevamo imparato a riconoscere le piante commestibili marine, che erano diventate le nostre verdure!
    Io non sapevo come erano quelle del vecchio mondo e quindi erano parecchie generazioni che gli umani si erano abituati a mangiare quelle, però mi sarebbe piaciuto un giorno assagigare qualcosa....peccato che non esisteva più nulla del genere!
    Allora...che mi racconti? niente storie brutte o accuse verso i miei confronti però....io sono felice di rivederti e non voglio cambiare il mio umore.
    dissi sorridendole sapendo bene che ogni scusa per lei era buona per ricordarmi quanto fossi stronzo nel lasciarla sola tutto quel tempo!
    E ogni volta mi sentivo sempre più in colpa, sempre più vicino a cedere alle sue richieste e non volevo che accadesse!
    Presi la bottiglia d'acqua, versandomi un bicchiere per poi fare lo stesso con il suo, bevendo poi un sorso prima di riprendere a mangiare quelle pietanze!
     
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  14. Miss Shanks
     
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    "Do you love me? Do you love me?".

    Alzando lo sguardo verso Llewelyn accennai un sorriso compiaciuto. Ero certo io l'ospite importante e se aveva davvero cucinato dando il meglio di se per quello dovevo esserne compiaciuta, no?
    Mi limitai poi a continuare a mangiare, con lo sguardo basso sul piatto e la solita compostessa un po' rigida che mi caratterizzava. Dopotutto dovevo essere sempre sulle mie, a quanto sembrava pensare la gente di me, e forse era anche vero. Alzi lo sguardo, in quel momento, solamente quando sentii che Llewelyn aveva voglia di ascoltare storie, ma solo storie piacevoli.
    Era sempre il solito.
    -Oh, ne ho una bellissima.- Dissi, con un mezzo sorriso, passando appena la punta della lingua sulle labbra, per pulirle da qualche residuo della zuppa che stavo mangiando. Portai una mano al bicchiere dopo che me lo riempì, bevvi un po' e poi lo riportai davanti al piatto, iniziando a raccontare.
    Di certo era una storia divertente, ma di certo non per Llewelyn. Parlava di un fatto che mi era accaduto giusto qualche giorno fa, forse una settimana -ad esagerare, e che mi vedeva protagonista. Ma il bello era: assieme ad un uomo.
    -Posso raccontarti di quanto Elwood mi ha invitato alla sua festa...- Iniziai a dire, come se non fosse nulla, ma sapevo che dicendo Elwood -nome maschile- avrei attirato la sua attenzione più che mai. -Sai chi è Elwood, no? Il nostro vicino di casa... Pensava che io ti avessi lasciato, perché l'ultima volta che sei partito ci ha sentiti litigare.- Continuai, accennando alla fine un sorriso che non riuscii a trattenere, anche se credevo che così avrebbe colto il fatto che stavo raccontando proprio quella storia per ingelosirlo e fargliela pagare ancora un po'. -Dopotutto, che male c'è a provarci con una donna che ha lasciato suo marito?- Domandai retorica, alzando le spalle con nonchalance. -Ci sono andata, ovviamente, alla festa. Non mi sembrava carino rifiutare... - Conclusi, aspettando un suo primo commento, lasciando così la vicenda a metà.
     
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  15. -ORSO-
     
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    "Non tutti i tesori sono d'oro e d'argento...il più prezioso del mondo è a casa che mi aspetta".



    Quando disse che ne aveva una bellissima, sorrisi felice, pronto ad ascoltarla e pendere dalle sue labbra, ma quando iniziò a parlare, capii subito cosa stava per raccontarmi!
    Tornai serio, guardandola fisso negli occhi senza dare cenno di alcuna emozione, continuando a mangiare forse un po troppo energicamente...
    Sapevo che raccontava tutto quello solo per farmi ingelosire, e ci riusciva benissimo dato che mi si spezzava il cuore ogni volta e mi saliva una rabbia fredda assurda in un attimo!
    Il nostro vicino non sarebbe fissuto ancora molto, che avesse fatto qualcosa o no, già solo il fatto che ci avesse provato lo rendeva un uomo morto!
    Quando poi lei si fermò, mettendoci quell'enfasi che chiaramente faceva capire che c'era dell'altro da aggiungere, continuai a guardarla ancora un po in silenzio, prima di abbassare lo sguardo sul piatto pe afferrare del gabbiano
    e ti sei divertita alla festa?
    dissi impassibile, continuando a mangiare imperterrito, non volendo più guardarla in viso!
    Quando cominciava a fare cosi mi veniva quasi da rimpiangere il fatto di non essere ancora per mare a sognare felice il ritorno, invece che viverlo!
    Ma non potevo farci niente, perchè l'amavo e sopportavo tutto quello che diceva o faceva....ero sicuro che se mi avesse tradito e io l'avessi scoperto, non avrei detto nulla e sarei continuato a restare con lei, amarla e volerle bene sempre!
    Presi il bicchierino di rum e lo buttai giu in un sorso, facendo subito dopo lo stesso con il suo di bicchierino, bevendomelo io!

     
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56 replies since 23/12/2012, 12:42   449 views
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